tag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post3966915121886168108..comments2023-07-12T15:10:31.062+02:00Comments on FPblog | Fotografia: parliamone!: Nelle camere obscure di Abelardosandroiovinehttp://www.blogger.com/profile/01828320280473226317noreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-42957876076823487112008-01-21T17:21:00.000+01:002008-01-21T17:21:00.000+01:00Hai ragione Ezio e mi scuso. La mia infanzia è sta...Hai ragione Ezio e mi scuso. La mia infanzia è stata così, semplice e costruttiva, se vogliamo, molto ma molto serena e appagante. Grazie per il richiamo alla firma.Saluti<BR/>GabriAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-9231301120828850982008-01-21T12:53:00.000+01:002008-01-21T12:53:00.000+01:00>vorrei sentire il parere di EzioIl mio parere, ca...<I>>vorrei sentire il parere di Ezio</I><BR/>Il mio parere, carissimo Eugenio oratore, conta ben poco.<BR/>La filosofia, in ogni caso, è una degna compagna della fotografia, specie se, come spesso si fa in questo spazio, si cerca di leggerla oltre l'apparenza dei pochi pixel messi qui a disposizione.<BR/>Il lavoro proposto da Iovine sulla camera oscura, oltre gli "illustri" già da te citati, può trovare molti altri adepti, per esempio, semplicemente sfogliando il sito del pinholeday, dove anche il mio vicino di casa triestino, Tommasoni, ha creato opere analoghe nella sua stanza, o dove abbiamo autori che girano su un camper con "buchino", al cui interno ci mettono un foglio di carta sensibile da impressionare.<BR/>Importante poi l'osservazione "infantile" dell'ultima anonima (ma costa così tanto firmarsi?, Solo per sapere a chi ci si riferisce) sull'immagine che ogni sera si formava nella sua cameretta (molto meglio della TV, vero?).<BR/>Non sarei così drastico riguardo le impressioni che farebbero in un giovane allievo queste considerazioni. <BR/>Come ho detto nel precedente intervento, <I>"la luce è luce e basta".</I> Cosa ci possiamo fare sta solo a noi.<BR/>ciao<BR/>EzioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-88075878839625653272008-01-20T23:28:00.000+01:002008-01-20T23:28:00.000+01:00Scusate l'intrusione in un confronto di opinioni p...Scusate l'intrusione in un confronto di opinioni peraltro molto interessante.Guardando queste foto,lì per lì non mi raccappezzavo,poi ho letto l'articolo e si è acceso un flash perso nella notte dei tempi: mi sono ritrovata bambina, nel mio letto la sera, in camera buia al piano terreno. Le finestre oscurate da persiane lasciavano filtrare lamine di luce dell'illuminazione stradale. Sulla parete di fronte al mio letto vedevo proiettate le auto che transitavano sulla strada, come pure i passanti. Le auto si muovevano sul soffitto, capovolte, i passanti sulla parete ( o viceversa)a gambe in su e tutti in direzione inversa al senso di marcia. Mi pareva un miraggio e mi domandavo perchè non cadessero, mi piacevano moltissimo. Ogni sera aspettavo la magia...Molto più tardi, alle superiori, ho scoperto il perchè studiando l'occhio, la vista, e la magia è andata in frantumi. Queste foto hanno richiamato alla memoria con un po' di nostalgia quel gioco di bambina, fatto di niente....e pure in bianco e nero. Grazie Iovine!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-52161468459573481562008-01-20T01:51:00.000+01:002008-01-20T01:51:00.000+01:00Concedimi, oratore, di non poter chiamare (parlo p...Concedimi, oratore, di non poter chiamare (parlo per me) "arredamento" quello presente in queste scene. <BR/>Nella cultura Fiamminga gli oggetti rappresentati minuziosamente nei quadri a olio (il primo ad arrivare in Italia fu un trittico di Van Der Goes per la famiglia Portinari, a Firenze) che sorpresero tanto i pittori Veneti e Toscani del nostro Quattrocento, avevano un valore legato ad una filosofia e da una estetica, non erano decorativi. La cultura Fiamminga è attraversata e condotta da uno sguardo sul reale a noi estraneo. Lo sguardo grazie a cui più tardi si svilupparono il pensiero e le opere di Vermeer e Spinoza: e Vermeer usava strumenti ottici per dipingere, mentre Spinoza dopo la scomunica decise di guadagnarsi da vivere come tornitore di lenti... anche dopo l'offerta di una cattedra universitaria. <BR/>Per tornare alle fotografie, dubito che il signor Morell abbia a disposizione un De Chirico con cornice identico a quello esposto al Museo citato in didascalia e se lo avesse si faticherebbe a capire il contorsionismo di andare fuori dal museo, fare una foto e poi proiettarla in una stanza. Per quanto concettoso e concettuale penso persino lui finirebbe per annoiarsi. Ma sarà forse un mio limite non accettare di esser costretta a diffidare fino a questo punto. <BR/>Per quanto riguarda la scaletta invece, trovo sia un elemento particolarmente importante per trasmettere quella dimensione di precarietà teatrale di cui volevo dire. La condizione dell'effimero còlto e reso persistente in un'immagine fissata, ma anche l'allusione al passaggio umano. Senza scala queste immagini sarebbero molto più estetizzanti e quindi sospette, e nel particolare caso del De Chirico, la scala oltre ad essere un elemento compositivo evidente, trovo sia uno, l'unico appiglio alla stanza come spazio reale. In tutta la serie a colori non è nascosto il gioco di piani, né quello di realtà e proiezione luminosa, nemmeno quando quest'ultima è ribaltata e l'illusione avrebbe potuto essere sfruttata in modo anche più accattivante. La scaletta mi dice: siamo in una sala dove è appena stato spostato qualcosa, dove è passato un uomo: è una traccia, come nel teatro un oggetto allusivo che racconta una scena che non verrà mai rappresentata in tutti i particolari, ma per segni. E mi dice anche siamo oltre il postmoderno e lo citiamo. Citiamo l'arte povera e il teatro. Citiamo almeno tre epoche (forse persino 5) in una sola immagine e con due soli oggetti... Quasi una sfida all'aritmetica.:: haku ::https://www.blogger.com/profile/18422654703001248752noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-17012986582757450682008-01-19T20:29:00.000+01:002008-01-19T20:29:00.000+01:00era impossibile che la tua sensibilita' non si sof...era impossibile che la tua sensibilita' non si soffermasse a notare i particolare dell' arredamento interno delle sale usate come camera oscura . E' suggestivo infatti il particolare per esempio che il quadro di De Chirico sia collocato in maniera che il frontone sopra il colonnato si inscriva dentro lo spazio metafisico della piazza : l'apice e' sovrapposta quasi perfettamente allo spigolo dx del quadro.<BR/>Similmente, e' interessante che la cupola della chiesa si proietti su una parete doce e' appesa una litografia o forse un quadro forse della stessa chiesa.<BR/>ma che c'entra quella scaletta a forbice piedi piedi?<BR/>Il PROGETTO, come dite voi c'e' stato, lui ha pensato ad una cosa che trasmettesse queste sensazioni, e ben venga che tali foto possano emozionare qualcuno, oltre ad Haku, i gusti sono gusti.<BR/>Io ho il dubbio che le foto siano state ottenute proiettando delle immagini dentro una stanza, con un proiettore per diapositive.<BR/>La visione per altro di tutti gli altri portfoli di abelardo mi convince sempre piu' che ha voluto riprendere vecchi lavori di altri autori, quindi con poca originalita' li spaccia per ricerca con erre maiuscola. Se copiare e' pensare...Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-33896980516995628222008-01-19T00:15:00.000+01:002008-01-19T00:15:00.000+01:00Chi abbia letto la dettagliata ricerca di David Ho...Chi abbia letto la dettagliata ricerca di David Hockney (<A HREF="http://www.electaweb.com/electa/ita/etc_libri/20-482-1.jsp" REL="nofollow"><I>Il segreto svelato</I></A>, Electa) sulle antiche tecniche dei pittori per riprodurre porzioni di realtà in modo più <I>fedele e ingannevole</I> (permettete il lecito gioco di parole) non può non rimanere affascinato dai lavori di Abelardo Morell. E non può non sorridere compiaciuto percependo la poesia del disvelamento che non altera il fascino della scena e continua ad attrarre in un pensiero che si specchia in se stesso. <BR/>E la presenza degli oggetti <I>in scena</I> pare accorta, mirata ad una suggestione più complessa e completa, che personalmente trovo molto teatrale e molto coinvolgente. Trovo anche ci sia un certo potere in queste foto, nel non far sentire il loro essere fotografie e nel dare allo spettatore l'illusione sconcertante di essere davvero all'interno della camera obscura. Forse di essere dentro ad una scena fatta di luce. Trovo abbiano qualcosa di sorprendente. <BR/>Fossi un fotografo mi piacerebbe averci pensato.:: haku ::https://www.blogger.com/profile/18422654703001248752noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-55132743978070819262008-01-18T20:29:00.000+01:002008-01-18T20:29:00.000+01:00e' proprio questo l'errore : non abbiamo bisogno d...e' proprio questo l'errore : non abbiamo bisogno di Iovine per cercare sul web milioni di fotografi nuovi.<BR/>Pero' quando lui ce ne propone qualcuno, e' gia evidente dal suo commento il rilievo che da' ad ognuno, e il giudizio positivo o negativo. Cio', mi dispiace Sandro, equivale a un plagio nei confronti di chi come questo che ha scritto per ultimo guarda e ringrazia , difende la liberta' di pensiero ma non pensa autonomamente e non accetta il libero pensiero degli altri. In Italia e' proprio cosi', che sia uno studente della Sapienza ?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-32116606690012027422008-01-18T20:03:00.000+01:002008-01-18T20:03:00.000+01:00... certo che oggi pensare è una vera disgrazia. t...... certo che oggi pensare è una vera disgrazia. ti <I>insultano</I> puntualmente dandoti del filosofo, che in Italia dev'essere il mestiere considerato più inutile tra gli inutili lavori intellettuali. Improduttivo oltretutto. <BR/>poi ammettere che qualcuno sta facendo una cosa che costringe a pensare senza stordire, questo è davvero inaccettabile, almeno in Italia.<BR/>però è accettabilissimo cambiare sponda all'occorrenza pur di fare contestazione. questo pare essere un vero intento, anzi forse una "missione". sembra di essere in Parlamento. <BR/>nemmeno dove un post non porta in sé motivi di contestazione ma solo spunti di riflessione sulla fotografia in sé, con una proposta e un'occasione di vedere qualcosa che non si conosce, nemmeno qui si può essere onesti e dire quello che si vede senza dover dimostrare qualcosa? <BR/>in ogni caso, dalla mia profonda ignoranza, dico grazie a Iovine per questo post.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-74883363688665153572008-01-18T15:38:00.000+01:002008-01-18T15:38:00.000+01:00d'accordissimo con Ezio. dovremmo essere noi "vecc...d'accordissimo con Ezio. dovremmo essere noi "vecchi" nati con l'analogico a mitizzare la pellicola e la camera oscura che si forma quando si chiude il dorso della fotocamera, ed invece puntualizziamo insieme il concetto di luce, senza la quale non ci sarebbe immagine. Che forse interagire su PS con i livelli non significa entrare nello specifico dell'immagine che offriremo alla visione?<BR/>Avrei sorvolato perche' non mi interessano queste foto di arcibaldo o come si chiama, gia' questi esperimenti sullo "specifico fotografico" li hanno fatti Migliori, Mulas, Gioli e prima ancora ManRay. Continuiamo ad esaltarci per una prova, ripetitiva come qurgli alberidinatale tutti uguali, di uno che vuole fare arte con un piccolo esperimento per studenti di tecnica fotografica?<BR/>"arcibaldo entra nella camera oscura con la sua fotocamera, a sua volta fornita di un'altra camera oscura ecc ecc ecc.. ...troppa filosofia.<BR/>Mi chiedo che idea si possa fare della fotografia un giovane aa cui vengano proposti positivamente questi modelli. La fede negli effetti speciali funziona ancora a quanto pare.<BR/>vorrei sentire il parere di EzioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-54022888614953609042008-01-18T14:39:00.000+01:002008-01-18T14:39:00.000+01:00>Oggi siamo ormai abituati all'immagine elettronic...<I> >Oggi siamo ormai abituati all'immagine elettronica che, pur rimanendo molto interessante per molti dei sui caratteri, non è fisica ma virtuale</I><BR/><BR/>Spiacente ma dissento.<BR/>La luce è luce e basta. Inutile ridisquisire qui i concetti detti e ripetuti da decenni nei circoli fotografici.<BR/>Ezio TurusAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2677824462982247107.post-41752845925701108032008-01-17T12:13:00.000+01:002008-01-17T12:13:00.000+01:00E' veramente un gran bel lavoro.Mi fa tornare in m...E' veramente un gran bel lavoro.<BR/>Mi fa tornare in mente come si possa ancora apprezzare il <I>calore</I> della luce e delle immagini prodotte attraverso la <I>camera obscura</I>, uno strumento che <I>guida</I> fisicamente la luce dentro di sè e la proietta rendendola percepibile ai sensi. Oggi siamo ormai abituati all'immagine elettronica che, pur rimanendo molto interessante per molti dei sui caratteri, non è fisica ma virtuale, manca della componente <I>viva</I> della luce diretta, cosa che nessun apparecchio elettronico sarà mai in grado di per sè di produrre.<BR/><BR/>MarcoAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/15076196170286906809noreply@blogger.com