lunedì 10 marzo 2008

Intervista (argh...) a Sandro Iovine


È cominciata così, con poche parole in chiusura di un'e-mail: «[...]A questo proposito, mi chiedevo se fosse disponibile ad una breve intervista via e-mail che avremmo piacere di pubblicare prossimamente. Buona giornata. Mirko Caserta». Eh, già le parti si erano invertite e mi ritrovavo a dover considerare l'ipotesi di essere l'intervistato anziché l'intervistatore. Situazione particolarmente imbarazzante quando non si ritiene di avere qualcosa di particolarmente interessante da dire. Naturalmente poi la cosa è degenerata velocemente evolvendosi in forma di intervista video, dove ad aggravare la situazione generata dalla scarsità di contenuti, ci si è messa pure l'assenza di presenza scenica. Insomma tanto vale dire la verità, imbarazzante lo è stato molto, ma divertente lo è stato altrettanto, grazie soprattutto alla pazienza di Corrado che ha condotto l'intervista e Alessandro che ha curato le riprese. Ne è uscita fuori quasi un'intera cassetta da un'ora di girato di cui potete vedere i primi dieci minuti di montato sul sito di Idee in Bianco e Nero.
Queste poche righe, oltre che una immotivata promozione la mia immagine, alienandomi definitivamente ogni residua credibilità, vogliono essere (e ora finalmente sarò serio per pochi secondi) un sentito ringraziamento a Mirko Caserta, Corrado Giulietti e Alessandro Scarano per la pazienza e l'attenzione che mi hanno voluto dedicare.



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19 commenti:

Anonimo ha detto...

OK, ma come si vede? gabri

Anonimo ha detto...

Accidenti Sandro, dopo averti lodato nel commento all'altro post precedente, adesso devo cazziarti di brutto.
L'intervista e' interessante e lucida, complimenti, non c'erano dubbi. Pero' ad un certo punto, riferendoti al post : Perche' fotografiamo - tu ti meravigli che abbia raccolto il maggior numero di commenti, e affermi che in realta' il post consisteva in un ragionamento personale. Ma allora perche' lo hai messo sul blog? avvisa almeno quando vuoi che le persone non lascino i loro commenti scritti ma pensino tra se' e se'.
Se vuoi un blog, blog deve essere, altrimenti ognuno si fa il suo monologo.
Non la capisco questa cosa, ci fai sembrare dei cretini.

GIOGGI ha detto...

Per Gabri. clicca su idee in bianco e nero (nell'articolo in rosso ) e vai sul sito ..oppure vai diretta su :http://ideebn.org/

Anonimo ha detto...

Ma toh, Der Professor in Tv....

Ma si può vedere il resto? Dieci minuti sono solo una compressione (jpeg, giusto per rimanere nel tema del tecnicismo). E di carne al fuoco ne sarà stata buttata tanta.

Quello sfondo mi sa di averlo già visto, comunque.... ;)

Anonimo ha detto...

Ma lo sa dott. Iovine che mi ha ricordato i sequestrati degli anni di piombo. Sembra quasi un condannato a morte... E anche l'intervistatore, con la sua estrema gentilezza sembra un giornalista di Tribuna Elettorale ante riforma...
A parte gli scherzi, complimenti a lei e agli intervistatori. Ottimo ed interessante prodotto.

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio Gioggi, avevo la pretesa di far partire l'immagine...eppure c'era scritto! Mi sono pure incavolata stile Michelangelo col Mosè.
A quando i 50 minuti che mancano?
gabri

Anonimo ha detto...

questo commento è polemico.
chi non abbia voglia dell'ennesima polemica del blog mi farà solo piacere se lo ignorerà. odio le polemiche, specie quelle sterili. e questa nasce non solo sterile ma anche perfettamente inutile in sé, poiché porrà questioni a chi non ha intenzione di sintonizzarsi, perché il suo unico obiettivo sono le contestazioni in sé... evidente fonte di orgasmo per alcuni. non che abbia qualcosa contro il piacere altrui, ma farne pubblica ostentazione mi pare un modo di dimostrare molto poco rispetto per gli altri presenti. e questo, il blog, fino a prova contraria è un luogo pubblico.
mi sto ampollosamente chiedendo se oratore -che non manca ad ogni occasione di lasciare intendere la sua conoscenza di Sandro Iovine-, prima di "sbaciucchiarlo" o di sferrargli pubblici attacchi piuttosto personalistici in pagine che si presumono essere da intendere come un servizio a disposizione dei lettori ma non di loro proprietà... mi chiedo... se prima di intervenire LUI, oratore, si chieda se ha davvero capito quanto ha letto o ascoltato o visto (vedi post su Bruno Taddei) o se la sua presunzione e la sua coazione al contraddittorio fine a se stesso non siano tali da non renderlo capace della minima autocritica e tantomeno del minimo autocontrollo. scorrendo i post, si direbbe che l'autocontrollo non gli interessi minimamente nonostante abbia esibito conoscenze relative allo Zen come a certe arti marziali. ma questi sono fatti suoi e non sarei arrivato a scrivere pubblicamente queste parole se, pur essendo persona dotata intellettualmente, non avesse passato il segno... e più volte.
per dirla tutta mi chiedo anche come Iovine possa tollerare che chi si spaccia per suo conoscente lo chiami pubblicamente "divino" (che sa tanto di presa per i fondelli), lo incolpi di plagio o si prenda la briga di redarguirlo come un ragazzetto, in quest'ultimo caso fraintendendo clamorosamente il tono sorpreso e riflessivo che dimostra Iovine nell'intervista parlando del post "incriminato".
ripeto, questo pare essere un luogo pubblico non il salotto privato dove scambiarsi lazzi e dare per scontata la confidenza di tutti, e questa intervista lo dimostra piuttosto bene.

ora, sono certo che oratore rivolterà ognuna di queste mie frasi come un calzino e me le rovescerà addosso con l'abilità dialettica di un vero oratore della Magna Grecia (dicendolo diminuisco le possibilità che lo faccia perché è più forte di lui dire/fare sempre il contrario), dunque lo avviso in anticipo: pur non essendo un giapponese e nemmeno un judoka o chissacchè, eserciterò il poco autocontrollo di cui sono capace e cercherò di non abboccare alle sue macchinose provocazioni.

NB: dopo questo commento, questa pagina comparirà in elenco con chiavi di ricerca come: orgasmo, coazione, fondelli, ecc, devo dire che la cosa mi disturba non poco, ma credo di averle utilizzate con un fastidio sufficiente da credermi consapevole del loro utilizzo.

Anonimo ha detto...

Caro dott.Iovine, dato che il mio post precedente può essere frainteso dico subito che le frasi scherzose non sono riferite alla sua avvenenza fisica, ma alla sua evidente ritrosia ad essere intervistato. Sembra che si trovi su una graticola. E l'atmosfera non è per niente allegerita da una scenografia poco luminosa.

GIOGGI ha detto...

Ragazzi in questo Blog si respira aria di censura ..il chiarimento di rawnef ne è la conferma ( il tuo commento precedente mi ha divertito molto ,perchè chiarire??).. Qualcuno si sta ribellando come oneshotaday..Che sia il primo passo per la rivoluzione?
Per quanto riguarda l'intervista credo sia sentimento comune voler vedere l'extended version!! Quindi siamo in trepidante attesa!

Anonimo ha detto...

cartine al Tornasole,
quindi cannoli e cassatelle.

:: haku :: ha detto...

Scusate se dico una cosa scontata: credo che la nostra sia la società dell'immagine... esteriore. Forse la conseguenza prima la accusano i nostri sensi, iper-sollecitati, che ci rendono compulsivi, insofferenti; la loro eccessiva sollecitazione ci fa credere di sentire, mentre in realtà la nostra vera sensibilità stende filtri protettivi per reggere questa sovraesposizione (in questo credo il contrario di quanto scrive Ugo Borga in un'altra pagina, credo che si divenga insensibili per proteggersi e che alla nascita si sia egoisti, non insensibili).
Forse di conseguenza a questo meccanismo di sollecitazione eccessiva dis-impariamo a vedere, a sentire, non ci preoccupiamo più di guardare, ma contemporaneamente si costruisce in noi l'illusione di saper accedere alle immagini, perché non sappiamo, parafrasando Iovine, che anche le immagini si leggono, e non si vedono soltanto.
Credo che oltre a questo ci sia un altro problema, molto complesso. Lo statuto della Fotografia in Italia.
Nell'intervista Iovine allude alle scuole d'arte, ai licei artistici. Sì, lo studio anche solo della Storia dell'Arte aiuta, e quello si fa(ceva?) anche negli altri licei, ma... nei libri di Storia dell'Arte italiani non figuravano (almeno fino a poco tempo fa) fotografie, se non le manipolazioni Pop e forse poco altro. Questo può essere giusto o sbagliato visto il titolo dei manuali, ma ha avuto una conseguenza reale: semplicemente in Italia la fotografia "culturalmente" non è entrata nel novero delle forme espressive su cui si pensa di poter imparare qualcosa... oltre alla tecnica naturalmente. La fotografia -quella dei fotografi, non quella di tutti noi che abbiamo una fotocamera- in Italia è forse ancora considerata principalmente una disciplina ancillare, come si diceva un tempo: esiste in funzione della pubblicità e della cronaca, principalmente.
... Purtroppo.

Anonimo ha detto...

menomale, il discorso procede tranquillamente grazie alla lungimirante e diplomatica haku-
quindi approfitto per rispondere come e' mio diritto a " quello " ( non ti aspettavi una risposta in 2 tempi, eh? ). Sono andato per scrupolo a rileggere tutti i miei commenti, e non mi pento di niente. Ho riletto anche quelli di "quello"....
Non serve l'arte oratoria per rintuzzare le banalita'. L'evidenza e' sufficiente.
Io finisco sempre per essere il pungolo, il fischietto, il lampione, il chiarivari, la frusta, il precursore, perche' mi chiedo sempre prima di tutto cosa c'e' sulla
faccia nascosta della luna. Quindi provoco, ponendomi dei dubbi, e cio' serve da cartina al tornasole, cioe' da indicatore, che fa venir fuori, svela la situazione di nervi
scoperti, di insicurezza, di qualcuno tra i piu' deboli.
Quelli deboli ma incontaminati da pensiero, perche' si puo' essere deboli ma aver volonta' di crescere, anziche' stare con gli occhi in basso a veder
la luna riflessa nelle pozzanghere.
Il mio ragionamento insinua il sano dubbio, ti toglie di bocca il ciuccio morbido e rassicurante, e allora qualcuno sbotta, ripassa sulle sue debolezze
e ci soffre, si vede chiaramente.
Quando succede questo, e' un mio piccolo peccatuccio, godo, ne ho sventato un'altro, e ordino i cannoli per festeggiare.
Io non sopporto chi non ragiona : si puo' sbagliare, certo, ma quando si dimostra di aver seguito in buona fede una strada, di aver ragionato
verificando, cercando, studiando, allora nessuno puo' essere incolpato dello sbaglio eventuale, di una analisi non consona; si va imparando.
Ma quando si fanno commenti tanto per scrivere, per "esserci"
, allora no, bisogna intervenire. Allora si indossa la tunica e si impugna la spada, e si conduce la santa crociata contro l'imbecillita'.
Vedi, mio caqro " quello " , io quando smetto di scrivere e di essere Oratore, faccio tante altre cose, piu' importanti del blog, le mie ricerche e la mia vita le faccio anche
senza il blog.
Altri invece forse vivono con la stessa approssimazione evidente nelle balordaggini che scrivono . E hanno pure diritto di voto!!!
Ma in sostanza : o con me o contro di me, se piace bene, altrimenti puoi immaginare quanto me ne importi.
divertitevi.

GIOGGI ha detto...

Oratore..Ti dico la verità..questo è il primo tuo commento che leggo per intero, adesso ho capito perchè ho sempre lasciato stare gli altri.Sei nel mezzo di un delirio ..Chi 6 tu per autodefinirti il pungolo, il fischietto, il lampione, il chiarivari, la frusta, il precursore...Per me sei solo quello che fa dei commenti lunghissimi e noiosissimi.. Salutami Roger Waters..

Anonimo ha detto...

ma a scuola che facevi per evitare di studiare sui libri...allora in un giornale che leggi, solo i necrologi, che sono brevi...?

Anonimo ha detto...

Peccato che ormai il blog non sia più di Sandro Iovine...

:: haku :: ha detto...

Ricordo che le citazioni non sono particolarmente gradite, ma personalmente preferisco di gran lunga le citazioni al parlarsi addosso. Difficilmente parlarsi addosso dispone al dialogo. Gettare in mezzo al tavolo parole autorevoli di altri, lo credo un gesto più neutro e più facile da approcciare spassionatamente. Spero che qualcuno troverà qualche relazione da tracciare tra l'intervista e le citazioni che seguono, a me piace scoprire analogie e proporle, ma non ho il dono dell'argomentazione, né credo lo esibirei qui.

Dunque: Sandro Iovine ci sta rendendo accessibili in modo colloquiale, e con la disponibilità a discuterne, alcune osservazioni alla base dell'analisi barthesiana della fotografia, ed è sorprendente come non sembri interessare più di tanto.
Mi riferisco in particolare al breve saggio Il messaggio fotografico che sta in L'ovvio e l'ottuso (Einaudi), dove Roland Barthes si limita ad esaminare la fotografia nei giornali, ma questo non pare limitare la portata del suo discorso nel nostro contesto.
La sua premessa è che «La totalità dell'informazione dipende da due diverse strutture [...] in concorrenza fra loro [...]: qui (nel testo) la sostanza del messaggio è costituita da parole; là (nella fotografia) da linee, superfici, colori.»
Barthes spiega anche perché nonostante in un giornale le due strutture figurino in spazi «contigui», siano da analizzare separatamente e afferma: «Di queste due strutture una è già nota [...]; l'altra, quella della fotografia propriamente detta, è pressoché sconosciuta
Questo testo ha più di vent'anni. Possibile che siamo ancora allo stesso punto?

Unknown ha detto...

Vedere il video mi ha dato dispiacere, non per i contenuti, ma... accidenti Sandro, un sorriso, un'ambientazione adatta? Boh, de gustibus.
Quanto ai commenti seguiti, ammiro Haku per l'equilibrio e la saggezza, per gli altri non ho parole e... nemmeno tempo da perdere.

Unknown ha detto...

Sandro Sandro Sandro come non hai niente da dire?????? Lo so che non è vero, ci fossero più persone con la mente aperta questo mondo sarebbe migliore.

Unknown ha detto...

Da oggi e' in onda la seconda parte dell'intervista.

E stavolta sono quasi 22 minuti :)

http://ideebn.org/2008/03/20/sandro-iovine-seconda-parte/

Colgo l'occasione per ringraziare nuovamente Sandro Iovineper la sua disponibilita'.

Buona visione e buona lettura

Mario Macaluso

mario@ideebn.org