sabato 24 maggio 2008

La prima volta, la più difficile

Una delle difficoltà più grandi che può incontrare un giovane che abbia deciso di dedicarsi professionalmente alla fotografia, è quella di trovare una prima ribalta che gli consenta di esporre per la prima volta e farsi conoscere. Non mi riferisco ovviamente alla possibilità non certo remota di esporre in qualche situazione raffazzonata legata alla promozione di qualche locale che improvvisa mostre sulle proprie pareti. Questo tipo di realtà pur appagando la vanità di qualcuno, non ha nessuna possibilità di riconvertirsi, se non per puro accidente, in una promozione per il fotografo. In linea di massima è già tanto che i frequentatori del locale si accorgano di qualcosa che sia più lontano di un palmo rispetto al tavolo al quale siedono, e in secondo luogo in queste situazioni non ci sono certo le condizioni ideali per fruire di immagini. Di fatto lo sforzo fatto in questi casi si rivela del tutto improduttivo. Per ottenere qualcosa il fotografo dovrebbe esporre in un luogo deputato, ma per farlo occorre in genere aver già dimostrato di possedere delle qualità per mezzo di mostre precedenti. Il che evidentemente chiude il cerchio negativamente precludendo alla maggior parte degli esordienti ogni sbocco pubblico. Per questo motivo, riprendendo le linee guida di un vecchio progetto, ho deciso di tentare una strada complessa con l’aiuto di alcuni partner. Ho cercato di produrre due mostre di tre giovani esordienti e accompagnarle con la proiezione di corti in video realizzati partendo da immagini fisse. Sono le immagini che troverete nelle pagine dedicate alla cover story di questo mese, immagini che saranno esposte inizialmente in Sardegna presso il centro espositivo Su Palatu di Villanova, grazie alla collaborazione di Salvatore Ligios che ha avuto il grande merito di fare la proposta concreta da cui ha preso il via tutto il progetto. A seguire il lavoro svolto in comune ci ha permesso di contare sulla collaborazione di HP Italia e CesuraLab come sponsor tecnici che hanno rispettivamente fornito i materiali e la stampa delle mostre, e la John Kaverdash Accademia di Fotografia che, nella ristrettezza dei tempi tecnici a disposizione, mi ha dato la possibilità di creare il rapporto con i suoi studenti grazie al quale ho potuto selezionare i lavori prescelti. E dopo l’inizio in Sardegna si proseguirà a Milano e San Marino. Non penso che riusciremo a cambiare lo stato delle cose, ma mi piace pensare, con Salvatore Ligios, che questo sia solo l’inizio di un percorso in grado di offrire a quei giovani che lo meritano una possibilità per iniziare a farsi conoscere.
Ne riparleremo...

Sandro Iovine

n.194 - giugno 2008





La sede di Su Palatu, Spazio Culturale per la Fotografia, dove si svolgeranno a Villanova Monteleone (SS) dal 31 maggio a 29 giugno la rassegna fotografica Estremi: tra edonismo e nostalgia negli 2000 e di quella di corti video basati sull'immagine fotografica Eppur non si muove, entrambe dedicate a giovani esordienti. © Salvatore Ligios.


Compatibilmente con i tempi redazionali, i commenti più interessanti a questo post potranno essere pubblicati all'interno della rubrica FOTOGRAFIA: PARLIAMONE! nel numero di luglio de IL FOTOGRAFO.





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5 commenti:

aldo ha detto...

Speriamo!!!..e di sicuro questo è un primo passo che va pienamente lodato!

Andrea ha detto...

Complimenti! Bellissimo sito

francesco peluso ha detto...

Finalmente una iniziativa concreta. Anche se non appartergo più alla schiera dei giovani non posso fare a meno di essere molto favorevole ad una iniziativa concreta e soprattutto inserita come questa in un contesto ampio e professionale.

Anonimo ha detto...

da giovane fotografo che muove i primi passi nel mondo della fotografia non posso che fare un plauso all'iniziativa e sperare che altri prendano esempio..
Ci sono davvero poche occasioni di un certo rilievo per i giovani e che soprattutto esulino dalla logica tipicamente italiana de "l'amico dell'amico". personalmente ho avuto la fortuna e opportunità di esporre alla recente festa della fotografia d'autore che si è tenuta a castellanza ed ero l'unico under 30...la cosa mi ha colpito molto..
ma la cosa che mi ha più colpito di più è che io e claudio argentiero, uno degli organizzatori, una persona molto seria e competente, non ci eravamo mai visti di persona, il mio lavoro quindi era stato selezionato solo in base al valore del lavoro stesso e non delle mie attività di pubbliche relazioni (che pure contano, ovvio). ma questa è un'eccezione e non la regola. io auguro a me e a tutti i giovani fotografi che ci siano ancora persone che credono nei giovani e che, per quanto possibile, diano loro una mano ad affrontare un panorama fotografico che sta attraversando un periodo di grossi mutamenti.

saluti
antonio

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con quanto scritto da Antonio. Non sono un giovane fotografo,(neanche vecchio e neppure fotografo) guardo però con molta simpatia il mondo dei giovani in generale e conosco le difficoltà che incontrano, anche solo per trovare un posto di lavoro. Mi risulta che la fotografia ( ho amici fotografi) e il fotogiornalismo stiano attraversando un periodo non proprio favorevole. Mi ha colpito, in passato, un accorato post di Condorelli che ha visto preferire al suo lavoro di documentazione e di ricerca sul mondo dei rom,un servizio sull'esportazione delle mozzarelle in Giappone.
Mi piace sapere che qualcuno di meno giovane (opss..), ma soprattutto di maggiore esperienza, scenda in campo per aiutare chi cerca di farsi strada, e la prima volta è sempre la più difficile, verissimo, fin dove può. Apprezzo molto l'impegno del direttore ed apprezzo anche il lavoro di questi tre ragazzi. Mancava un tassello alle mie informazioni fotografiche, le immagini di Sala lo hanno messo. E' indubbiamente un'indagine di valenza storica! Anche l'altra serie di Micalizzi e Trupia non è male, documenta una moda attuale che, come tutte le mode, spero passi in fretta senza fare grossi danni...e loro l'avranno documentata!(Ho visto anche il vostro lavoro su il Fotografo). Bravi ragazzi, e in bocca al lupo per il vostro futuro.
gabri