Ricorre quest’anno il trentennale della famosa legge 180 Basaglia sulla chiusura dei manicomi. L’applicazione molto contestata delle disposizioni in essa contenute ha portato un innegabile miglioramento delle condizioni di trattamento dei pazienti psichiatrici, ma non si può certo dire sia immune da danni collaterali. Tra i meno pubblicizzati, pare ci sia il fatto che l’apertura dei manicomi avrebbe incentivato il numero di lettori delle righe che voi stessi state leggendo. Cosa che genera un certo orgoglio da parte di chi scrive spingendolo a insistere in demenziali iniziative di sostegno, in forma di visibilità, nei confronti dell’operato di chi, con sacrifici e sforzi anche personali, si impegna per sostenere la fotografia in generale e dare spazio a quei giovani che affrontano la professione o la ricerca. I già citati lettori offerti a lettura dal dispositivo del legislatore maniacomiale, ricorderanno probabilmente che qualche mese fa abbiamo parlato e mostrato l’iniziativa che ho curato per Su Palatu, lo Spazio Culturale per la Fotografia curato da Salvatore Ligios. In quell’occasione presentammo tre giovani fotografi esordienti dichiarando di voler offrire una possibilità per mostrare il proprio lavoro a dei giovani fotografi usufruendo di una struttura deputata e non del solito triste e inutile allestimento posticcio in qualche locale. Avevamo promesso di insistere e lo facciamo presentando un altro giovane autore, Emanuele Cremaschi, in un’altra rassegna, stavolta di levatura Europea, organizzata ancora dall’instancabile Salvatore Ligios. Parlo di Menotrentuno_II Il delirio giovanile, la rassegna che coinvolge undici paesi europei, dodici curatori e quindici fotografi under 31 cui sono dedicate altrettante esposizioni personali in tutta la Sardegna e un catalogo grande formato. Certo fa pensare che una manifestazione simile debba o possa svolgersi su una delle isole maggiori dove qualcuno è riuscito a trovare le risorse per favorire la diffusione della cultura e addirittura finanziare una parte dei progetti esposti. Chissà... forse nell’Isola il controllo sugli effetti della Legge 180 è stato perso prima e/o maggiormente rispetto al resto della penisola, in altre parole forse sono tutti matti se fanno certe cose. Premesso che certe mostre che si vedono a Roma e Milano con sempre gli stessi nomi sui manifesti, si debbono fare, sono comunque convinto che qualcuno avrebbe in ogni caso il dovere di rischiare di tanto in tanto per offrire a qualche giovane la possibilità di presentarsi al pubblico. Per questo quando mi fermo a pensare al lavoro fatto e promosso da quel sanissimo folle a nome Salvatore Ligios che da Villanova Monteleone, paesino in provincia di Sassari, riesce a muovere giovani fotografi e curatori da mezza Europa, beh allora non mi resta che sperare che questa benedetta Legge 180 venga applicata con maggior rigore anche in continente dove è evidente che abbiamo gran bisogno di avere matti del genere a piede libero.
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n.198 - ottobre 2008
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Dall'alto:
Decimoputzu, CA. Simona, 31 anni. © Emanuele Cremaschi
Villasor, CA. Matteo, 18 anni. © Emanuele Cremaschi
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