La copertina del primo portfolio di FPmag, dedicato all'autore austriaco Robert Rutöd. |
Poco più di un anno fa, esattamente il 25 aprile 2014, ovvero un anno e tre giorni fa, annunciavo da questa pagina il distacco dalle pagine della rivista diretta per quindici anni. Ma si sa le abitudini sono un po' dure a morire e se le si unisce a progetti covati da tempo senza avere il tempo di svilupparli, era quasi inevitabile che dopo una spolverata tecnologica, a ottobre dello scorso anno si finisse per ricadere nel vizio presentando una nuova rivista online, in forma di numero speciale dedicato al Festival della Fotografia Etica di Lodi.
Dopodiché sono usciti due numeri della rivista. Il primo (On the road of memory) dedicato alla rappresentazione della memoria e il secondo ([re]tracing topography) che prende in esame il paesaggio antropormofizzato, argomento vastissimo che infatti occuperà anche il terzo numero in uscita tra pochi giorni.
Per essere una vera rivista avevamo bisogno però anche di poter offrire ai lettori un'informazione di servizio e non solo articoli e connessioni miranti a stimolare la riflessione sul mondo della comunicazione attraverso le immagini. Giusto il tempo per ricostruire da zero una rete di contatti e allestire tecnicamente il sito e sono nate le news. Un bell'impegno quotidiano di reperimento informazioni e aggiornamento con la finalità di offrire almeno due notizie nuove ogni giorno.
Anteprima della copertina del numero 003 di FPmag con la seconda parte di [re]tracing topography. |
In tutto questo però non abbiamo dimenticato un aspetto fondamentale di ogni rivista, ovvero l'accesso al pubblico. Non a caso in occasione della conferenza stampa di presentazione di FPmag durante il Festival della Fotografia Etica 2014, una delle prime cose che ci furono chieste fu proprio se era previsto uno spazio destinato ai lettori. Bene ora c'è. Proprio oggi infatti lanciamo una nuova sezione intitolata PORTFOLIO in cui diamo e daremo spazio proprio ai nostri.
A inaugurare la serie un lettore austriaco, Robert Rutöd, che ci ha proposto una serie di immagini alquanto surreali frutto di un'attenta ricerca del rapporto tra l'istante e la presenza nei luoghi. Quello che ci proponiamo è di proporre un paio di portfolio ogni mese e contiamo sulla collaborazione dei lettori e sulle loro proposte. Quello che chiediamo è che si tratti di proposte in accordo con la nostra linea editoriale che prevede un'unità tematica coerentemente sviluppata in termini di argomento e forma. Per il resto siamo aperti a ogni tipo di ricerca. Proponeteci quindi i vostri portfoli scrivendo alla redazione.
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