«Trovami una foto per illustrare la notizia che dal 2011 i tram di Milano riprenderanno l’aspetto dei primi del Novecento.»
«OK capo, mi metto subito a cercare nelle agenzie.»
«Ma sei pazzo? Così poi ci tocca pagare. Fatti un giro su Flickr e vedrai che trovi tutto quello che ci serve e... a gratis!»
Schermata del post di Luca Albani su 02blog.it. (clicca per ingrandire) |
Tranquilli, tranquilli, questo dialogo me lo sono inventato di sana pianta, mal ispirato da questa pagina di 02blog.it. Il che, purtroppo, non significa il suo contenuto sia falso...
Certo non è riferibile al post di 02blog.it che ho utilizzato come spunto, ma racconta una delle troppe tristi realtà su cui si basa il rapporto tra editoria e fotografia.
Ma al di là dell'incipit sfuggito di mano, era su altro che volevo porre attenzione.
Ora, capisco che non stiamo parlando del New York Times e nemmeno del Corriere della Sera (peraltro citato come fonte da Luca Albani, l'autore del post), ma quello che mi chiedo è: come si fa a illustrare una notizia come quella del ritorno alla livrea di inizio secolo scorso dei tram meneghini con una fotografia come quella?
Ovvero, ma quale attinenza c'è tra quella fotografia elaborata e il testo che dovrebbe accompagnare?
È forse quella la nuova (si fa per dire) livrea dei tram?
Direi di no, anche perché andando a vedere la pagina dell'autore su Flickr si ricava facilmente che l'immagine è stata scattata il 5 febbraio dell'Anno Domini 2008. Inoltre, a meno di non avere problemi con la percezione del colore, la parte inferiore del tram è abbastanza evidentemente arancione e non gialla (Riporto testualmente dal post di 02blog.it: «Ritorno all’antico per i tram milanesi, nel 2011 i “trenini” del capoluogo riprenderanno il loro colore d’inizio XX secolo, giallo sotto e panna sopra (fonte: “Corriere”»).
L'articolo del Corriere della Sera.it citato come fonte del post di Luca Albani. (clicca per ingrandire) |
E ancora la parte superiore non è certo color panna, ma di un bel grigio monocromatico figlio di una desaturazione parziale portata all'estremo in fase di postproduzione*. In altre parole la fotografia utilizzata non ha nessuna attinenza con il testo cui viene riferita per mezzo della messa in pagina. Le parole raccontano una cosa, l'immagine un'altra. Quindi se consideriamo il post nella sua organizzazione complessiva, non possiamo che ammettere che si tratta di un testo incoerente, se non addirittura schizofrenico.
La pagina di Flickr con l'immagine di Hugo |-| utilizzata per illustrare il post di Luca Albani. (clicca per ingrandire) |
Cosa c'è di grave? Assolutamente nulla... nello specifico. A parte considerazioni personali (nel merito delle quali non intendo entrare) sul gusto di chi ha realizzato l'immagine e di chi ha scelto di utilizzarla in quel contesto, c'è però il fatto che episodi minimali come questo contribuiscono a minare il rapporto di fiducia e credibilità con il lettore.
Se si decide di illustrare una notizia sui tram di Milano con un'immagine incoerente, perché non potrebbe essere applicata la stessa logica nel caso delle manifestazioni giovanili ** della settimana scorsa? Perché dovremmo credere che le foto sono vere e si riferiscono proprio agli episodi descritti? Ma perché la storia degli scontri in piazza è ben più importante e seria si potrebbe rispondere.
Noi sappiamo che chi si occupa di scegliere le notizie è ben cosciente che un post sui tram non incide sulla formazione della coscienza di massa e l'orientamento politico come può farlo l'informazione su degli scontri di piazza. Ovvero siamo certi in quest'ultimo caso si tienga maggiormente conto dei criteri di verifica delle fonti.
Risposta giusto e corretto. Anzi correttissima... ma siamo disposti a giurare che sia davvero così?
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*Ancorché influente solo in modo marginale nel ragionamento che sto facendo, trovo Interessante rilevare come nell'edizione di 02blog.it la leggibilità generale sia stata notevolmente migliorata rispetto all'originale...
Ognuno ne tragga le considerazioni che ritiene più opportune...
Ognuno ne tragga le considerazioni che ritiene più opportune...
**Sia chiaro che l'esempio è fatto solo per la vicinanza temporale al momento in cui scrivo. Il discorso funziona ugualmente con la guerra del Golfo, il terremoto dell'Aquila (in cui infatti furono utilizzate foto recuperate dalla rete e relative a un cataclisma verificatosi in Cina) e così via.
10 commenti:
Almeno (sono ironica) hanno preso da Flickr una fotografia rilasciata con licenza CC, cosa di cui testate ben più "blasonate" se ne fregano allegramente... Su questo tema, il presunto diritto di utilizzare indiscriminatamente qualsiasi foto (o contenuto) pubblicato sul web, fra ieri sera e oggi si sta sviluppando un dibattito, riassunto qui http://www.ilpost.it/2010/12/22/smargiassi-foto-repubblica-copyright/
Ma -anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensi- non è questo l'oggetto del tuo post, quindi tornando in argomento: ho trovato come sempre interessante la tua riflessione, un invito in più a prestare attenzione a quello che vediamo e leggiamo. Grazie.
@ Miriam
Cosa penso dell'argomento o cosa penso delle posizioni espresse nel post da cui prende le mosse quello che citi?
(mi sono permesso un minimo di ironia anche io)
Apro (e chiudo immediatamente) una piccola parentesi.
Ho ricevuto anche io in data 18 dicembre, nonché di nuovo in data odierna (22 dicembre) la stessa e-mail pubblicata nel post da te citato a firma di Adriano Caldiero, Remo Cassella, Alessandro Ciccarelli, Luca Farinelli e Marco Gioia e sto valutando come affrontare la cosa ed eventualmente quando e dove.
Sono senza parole...
Non voglio giocare al cinico di turno, ma è da molto che alla fotografia non crede più nessuno. Da quando, più o meno, tutti sono stati messi in grado di ricavare qualcosa di decente da un apparecchio che a volte costa poche decine di euro.
La vera verità la dice la televisione.
Qualunque cosa passata per lo schermo è più credibile di una cosa che possono fare tutti. La fotografia ha perso l'aura.
Marco Ambrosi
Io tendenzialmente amo intellettualmente i cinici, perché spesso riescono ad avvicinarsi alla realtà più di tanti altri proprio perché scarnificano nelle loro analisi i fatti eliminando molte, a volte tutte, le pasotie di un pensiero degenerante e obnubilante.
Per questo condivido l'opinione di Marco circa la perdita di aura o più banalmente di prestigio della fotografia.
Non è però per difendere il poco difendibile che mi prendo la briga di tediarvi con queste riflessioni. Il problema non è attestarsi su posizioni da conservatori, ma tenere vigile l'attenzione su microeventi che vanno a formare una coscienza colletiva lavorando su canali che il pubblico medio non è in grado di decodificare. Stupidaggini come quella della foto in oggetto in sè non hanno alcuno portato di negatività, ma quando vengono reiterate creano quell'assuefazione che provvede a conimare il terreno già fertile in cui si possono realizzare operazioni di ben altra portata.
Sono d'accordo con Sandro: se sono pessimista riguardo alla capacità di ''prova'' dell'immagine fotografica (con importanti eccezioni, certo: per esempio in un tribunale tutto può diventare ''prova'') lo stesso credo che chi è consapevole del condizionamento che il sistema dell'informazione produce sul pubblico medio, dovrebbe adoperarsi quando possibile per aprire gli occhi alla gente. La questione è certo troppo ampia per essere sviluppata degnamente in una decina di righe, ma ho un piccolo esempio da offrire: quando tempo fa riprendevo le prove di un coro di adolescenti, durante gli intervalli le scene che più volentieri interpretavano per la telecamera erano tutte prese a prestito dalla pubblicità. Questo a noi (adolescenti di 30-40 anni fa) non succedeva: avevamo altri modelli. I leader politici, i cantanti rock, qualche divo del cinema....
Da allora la televisione ha modellato il suo pubblico in modo da renderlo sempre più ricettivo alla pubblicità e istintivamente propenso al consumo, di beni ma anche di idee. Non è certo un caso se l'uomo più potente d'Italia è anche il proprietario della maggior concessionaria di pubblicità e di tre reti televisive.
Si può fare qualcosa per l'umanità, o più modestamente per i nostri figli, anche spiegando alla gente che la realtà è ben più complessa di come ce la propinano. Non cambierà il quadro generale, ma permetterà al dubbio di non estinguersi.
Sai, banalmente, cosa m'è venuto in mente a leggere questo intervento? Tutte quelle persone che (ipoteticamente) leggendo la notizia e guardando la foto, non ci hanno trovato nulla di strano...(e se posso fare una stima personale, potrei definire anche troppe)
L'atrofizzazione mentale è il gran male di oggi...
@anonimo
Assolutamente certo che tu abbia ragione e per questo ho provato a scriverci su due righe: grazie di avermi confermato che non ho sbagliato a farlo.
Scusa Sandro non mi sono nemmeno fatta riconoscere.... l'approssimarsi delle feste mi rende parecchio sbadata, sono Doriana.
@ Sandro Iovine
Ciao Sandro, sono Luca l'autore del post sul tram arancione. Perdona se l'ho letto solo ora.
Scrivimi che ne parliamo, sempre che ti vada approfondire, ovviamente ;-)
Un caro saluto
Luca
p.s. "Stupidaggini come quella della foto in oggetto in sé non hanno alcuno portato di negatività", beh, almeno mi tiro un po' su :-)
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