sabato 18 dicembre 2010

Pivot: chi è il carnefice?

A seguito della pubblicazione del post precedente, in cui era stato pubblicato il cortometraggio One Hundredth of a Second, mi è stato segnalato, da Stefania Biamonti, Pivot, un altro interessante cortometraggio d'animazione realizzato da André Bergs, Kevin Megens, Floris Vos, Arno de Grijs.
La storia in sè è semplicissima.  Un fotografo si ritrova ad essere testimone di un omicidio e seguendo il suo istinto professionale riprende quanto vede, trovandosi immediatamente in pericolo di vita per l'azione compiuta. Costretto a fuggire si ritroverà ad essere lui autore di un omicicidio cui sarà presente un altro testimone che dovrà cercare di eliminare er proteggersi. L'interrogativo che rimane al termine della visione è chi sia la vera vittima e chi il vero carnefice
Ancorché personalmente dubiti che per gli autori le tematiche dell'etica del fotogiornalismo siano fondanti, a mio avviso il merito di questo cortometraggio consiste nell'andare oltre lo specifico espediente narrattivo (la storia del fotografo appunto). Al di là di questo sono comunque dell'idea che sia possibile comunque una lettura restrittiva, riferendosi appunto alltematiche dell'etica del fotogiornalismo più vicine a questo blog e al suo estensore.  Ho apprezzato il... buon gusto da parte dei realizzatori del cortometraggio nel non proporci un finale buonista hollywoodiano. Lo spettatore è infatti messo nella condizione di non avere una reale risoluzione della storia che, grazie al suo sviluppo circolare, prosegue ininterrotta ripetendosi potenzialmente all'infinito, alimentando il dubbio e/o la riflessione sulla reale consistenza etica dei personaggi coinvolti e dello stesso giudizio formulato dallo spettatore. 
Il che dovrebbe indurre a mio avviso a qualche considerazione sulle proporzioni e la forza del meccanismo all'interno tutti insistiamo, con ben poca coscienza e, conseguenzialmente, scarse possibilità di trasformare gli itenerari prefissati che percorriamo senza nemmeno accorgercene.
Nell'augurarvi buona visione vi rimando al sito di Pivot, dove chi è interesato potrà raccogliere informazioni specifiche su questo cortometraggio.
 

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' BELLISSIMO! DAVVERO.

Unknown ha detto...

Mi è piaciuto parecchio. La cosa che ho apprezzato maggiormente è il fatto che il montaggio e l'audio siano riusciti a trasmettermi il senso d'ansia del protagonista. Che dire, funziona.
Comunque non me la sentirei di paragonarlo al corto precedente: questo è sicuramente migliore, ma non credo che il messaggio sia legato al fotogiornalismo, come nell'altro.

Unknown ha detto...

Trama perfetta per un thriller, ma davvero non ci leggo lo stesso messaggio dell'altro video. Più che all'etica mi sembra legato ai pericoli e ai risvolti giuridici.
Mentre scrivo però rifletto... se fotografo un assassino divento ai mia volta un assassino? Può essere questo il messaggio diretto?