Arles. Il suo nome lo abbiamo almeno letto quasi tutti, o per lo meno quelli che hanno avuto la sfortuna di vedere Twelve monkyes (L'esercito delle 12 scimmie). Infatti, dopo un paio d'ore in cui al ruvido Bruce Willis ne capitano di ogni come solo in un copione hollywoodiano può accadere, proprio mentre scorrono i titoli di coda e tutti sono già in piedi per andarsene, ecco che sullo schermo viene ricordato il debito che Janet e David Webb Peoples (gli sceneggiatori) hanno contratto nei confronti di Chris Marker e del suo celeberrimo La jetée*. È probabile però che in pochi si ricordino il nome di Chris Marker, a meno di non nutrire interessi specifici o di non essere stati tanto sfortunati da incappare in uno dei corsi di Comunicazione visiva tenuti dal sottoscritto.
Dalla serie Passangers, 2088-2010. © Chris Marker. |
Dalla retrospettiva dedicata a Chris Marker. © Chris Marker. |
Dalla retrospettiva dedicata a Chris Marker. © Chris Marker. |
Qui sotto come al solito ormai in questi veloci report da Arles, il video con le immagini della mostra.
* La jetée, è un cortometraggio di Chris Marker interamente realizzato, nel 1962, con immagini fotografiche in bianconero (e un brevissimo spezzone di girato cinematografico)Interamente realizzato in bianconero ha una durata di circa 26 minuti. Di seguito i link alle tre parti in cui è possibile reperire il cortometraggio su Youtube: parte prima, parte seconda, parte terza. In tutto sono solo 26 minuti.
1 commento:
Ho appena terminato di leggere "Sulla Fotografia - Realtà e immagine nella nostra società" di Susan Sontag del 1978, un libro molto interessante che fà il punto della fotografia in america negli anni '70 con una retrospettiva che si estende sino ai primi del novecento. Personalmente l'ho trovato molto formativo e lì vi ho trovato citato Crhis Marker e il suo "La jetée" oltre a tanti altri spunti di approfondimento. Mi permetto di consigliarlo a chiunque voglia sapere qualcosa in più sull' immagine per ciò che è stata e capirla meglio per ciò che è.
17 lugli
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