venerdì 1 aprile 2011

RomaProvinciaCreativa

Paolo Manzella, coordinatore del Gabinetto del Presidente-Ufficio Europa e Relazioni Internazionali della provincia di Roma, durante la presentazione del Progetto RomaProvinciaCreativa lo scorso 24 febbraio a Roma.
Questo spazio ha spesso dovuto ospitare lamentazioni di varia natura circa l'andamento delle cose nel mondo della fotografia in generale e nel rapporto tra istituzioni e cultura dell'immagine. La cosa più evidente a chi sia minimamente addentro alle cose che riguardano questi argomenti nel nostro Paese è il distacco e la lontananza che esiste e permane tra chi opera in un ambito culturale connesso all'universo dell'immagine e chi invece, occupando cariche pubbliche che dovrebbero gestire gli aspetti culturali, è lontano anni luce dalla consapevolezza minima necessaria per avvicinarsi ad argomenti del genere. Figuriamoci quando si tratta di gestirli. Ci sono luoghi in cui esiste un fermento vivace e positivo che si scontra con l'impossibilità di trovare uno sfogo che non sia assolutamente fondato sulla buona volontà e l'investimento personale, fattori che finiscono per risultare penalizzanti oltre misura quando qualsiasi tentativo che si compie deve confrontarsi con questo tipo di dinamiche. Un po' in tutte le nostre maggiori città ci sono potenziali centri d'eccellenza all'interno dei quali fervono idee che però richiederebbero se non finanziamenti almeno sinergie per poter vedere la luce. 
Paolo Manzella, nel corso del suo intervento.
Ecco quello che si può dire è molto spesso più ancora dei problemi economici, quello che manca totalmente nel nostro paese è quell'azione di coordinamento minimo che permetta di far convergere le energie disponibili sul mercato intorno a progetti per i quali non è detto che sarebbe necessario fare investimenti economici in senso stretto. La creatività diffusa credo sia presente su tutto il territorio nazionale, dove probabilmente è uno dei pochi beni realmente disponibili, quello che si può notare facilmente è come le buone intenzioni finiscano presto o tardi, in genere più presto che tardi, per arenarsi perché in fin dei conti non si sa proprio dove rivolgersi per tentare di fare un fronte comune. Ma qualcosa forse si sta muovendo nella direzione giusta. La moderata ventata di ottimismo viene dalla presentazione avvenuta lo scorso 24 febbraio nella Capitale di RomaProvinciaCreativa, un progetto promosso dalla Provincia di Roma per rafforzare la visibilità di quella che è stata definita la classe creativa dell'area metropolitana con la finalità di costituire un network in gradi di creare un contatto tra le istituzioni, le imprese e i creativi romani. 
Daniela Ubaldi, Direttore responsabile Next Exit
e
curatore Young Blood e RomaCreativa.
Il tutto dovrebbe fondarsi su una piattoforma web (www.romaprovinciacreativa.it) in cui sono presenti un magazine on-line con finalità di informazione e raggio d'azione concentrato sull'area metropolitana, un social network per favorire gli scambi e gli incontri professionali. Inoltre la piattaforma sul web fornirà una mappatura delle realtà creative (udite, udite: fotografia compresa!) attraverso una serie di pagine dedicate all'interno delle quali sarà possibile trovare dei ritratti, informazioni e link relativi ai creativi operanti a Roma divisi per categorie legate all'attività primaria svolta. In ultima istanza nelle intenzioni dei creatori c'è la volontà di costruire una sorta di community di cui faranno parte i creativi registrati dalla redazione su indicazione di un comitato di esperti dei vari settori, associazioni di categoria, enti di formazione, associazioni culturali e gruppi impegnati nella promozione culturale. Insomma pare che qualcosa si stia muovendo. C'è solo da sperare che non sia un fuoco di paglia legato alle aspettative di vita di una giunta...



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1 commento:

francesco peluso ha detto...

Speriamo veramente che non sia un fuoco di paglia.
La rabbia è che con le moderne tecnologie far convergere interesse ed iniziative ci vuole davvero un investimento minimo dal punto di vista economico o almeno molto minore di quanto occorreva in passato.
Tempo e passione sicuramente si.
Ho anche letto sull'ultimo numero di Il Fotografo del varo dell' iniziativa degli amici flickeriani di "Dal virtuale al reale", supportata anche da te e dalla rivista.
Rubo un po di spazio qui per complimentarmi con loro e con te per il supporto che dai a queste iniziative.